
Le piccole Nazioni voteranno per Michel Platini, e quindi per la Francia: si tratta di Cipro, Malta, Repubblica Slovacca, eccetera. Le grandi Nazioni non si sa ancora. Di sicuro, il 28 maggio, non voteranno Michel Platini (Francia), presidente Uefa, Giancarlo Abete (Italia) e Erzik (Turchia). In tutto saranno tredici i membri europei che decideranno: servono 8 preferenze per spuntarla. Sarà una scelta più politica che tecnica quella che assegnerà l'organizzazione degli Europei del 2016. Se fosse solo tecnica, il dossier italiano, preparato con cura da Giancarlo Abete e dalla staff di Michele Uva, avrebbe molte più speranze di spuntarla: così, è durissima, si sa, ma la Figc se la vuole giocare sino alla fine. La Turchia sembra avere poche chances, anche se Erdogan sarà a Madrid, in occasione della finale di Champions: non potrebbero farlo ma chi ha il coraggio di dirlo al premier turco? Il governo francese si è speso direttamente, con telefonate ad altissimo livello. Il governo italiano? Latitante, o quasi, sinora. Sì, si è dato da fare il sottosegretario Rocco Crimi e la legge sugli stadi il 5 maggio va alla commissione cultura-sport della Camera: forse c'è ancora tempo per farla approvare in sede legislativa, senza passare per l'aula, e ripresentarla al Senato per il via libero definitivo. L'Uefa è stata chiara con l'Italia: la legge è importantissima e se non arrivasse in tempo utile qualcuno-sussurranno dalla Figc-dovrebbe prendersi le sue responsabilità. Per fortuna, con un accordo bipartisan, Butti(Pdl) e Lolli (Pd) hanno presentato un decreto legge su marketing e biglietti. Il 6 maggio a Nyon le tre delegazioni hanno un'ora ciascuna di tempo per rispondere ai quesiti e alle osservazioni dell'Uefa, dopo il sopralluogo di aprile: per l'Italia ci sarà anche Roberto Massucci del Viminale perché il massimo organismo europeo non vuole né biglietti nominativi né barriere sugli spalti e su questo tema, si sa, noi siamo ancora carenti. Massucci dovrà dare garanzie. Il 18 aprile 2007 a Cardiff finì così: 8 voti a Polonia e Ucraina, 4 a noi, zero a Croazia e Ungheria. E adesso come finirà il 28 maggio a Ginevra? Abete ha visitato tutti i tredici membri Uefa che votano: qualcuno ha detto che vota per l'Italia (chissà se bluffa), nessuno ha indicato la Francia (chissà se bluffa), altri aspettano l'esame di dossier. Le solite schermaglie. Ma i voti turchi, alla fine, a chi andranno? Erdogan e Fillon (premier francese) si stanno dando da fare: in Italia chi si muove? Rocco Crimi tempo fa disse: "Conta molto anche il peso della Federcalcio". Vero, ma conta molto di più il peso del governo.
Fonte spycalcio