Egregio Presidente Papponetti,
mi sono imbattuto qualche giorno fa in una trasmissione televisiva sullo sport dilettantistico che ospitava l’attuale Presidente del Comitato regionale abruzzese della F.I.G.C., il quale, parlando delle imminenti elezioni per il rinnovo del Consiglio Federale, ha fatto delle affermazioni che ritengo davvero molto gravi per chi ricopre incarichi istituzionali e lesive per l’immagine dello sport in generale e per quello abruzzese in particolare.
Si è affermato, infatti, che sarebbe in dubbio la possibilità stessa che si svolga una competizione elettorale tra due o più candidati contrapposti, in quanto le norme elettorali della F.I.G.C., recentemente modificate, prevedono un numero minimo di 80 firme di presentazione da parte delle società aventi diritto per poter partecipare alla competizione elettorale.
Ora, si è detto, siccome la lista del Presidente uscente ne ha raccolte già 350 e le società aventi diritto sono poco più di 400, potrebbe non esserci la possibilità per chi vuole candidarsi per la prossima legislatura di avere il numero minimo di firme occorrente.
La cosa lascia sinceramente sconcertati: in democrazia il numero minimo di firme a sostegno delle candidature serve solo per evitare la eccessiva frammentazione e far sì che ci sia un minimo di vaglio da parte del corpo elettorale in ordine alla serietà dei candidati che vogliono cimentarsi nella imminente competizione e non per altro.
Già il numero così elevato di firme introdotto dalla F.I.G.C., in relazione alle società aventi diritto, appare particolarmente selettivo, laddove si pensi che per i Comuni fino a 10.000 abitanti bastano 30 firme di elettori per presentare una lista ed un candidato Sindaco, ma la norma, proprio per evitare che qualche furbetto del quartierino (di cui l’Italia evidentemente abbonda) ne faccia un uso distorto, prevede anche un numero massimo delle firme che si possono raccogliere, nel caso citato dei Comuni fino a 10.000 abitanti 60.
Evidentemente il legislatore Federale non aveva ipotizzato che tra i Dirigenti Federali si potessero celare personaggi talmente scorretti da approfittare di tale vuoto normativo per trasformare una norma di garanzia democratica della competizione elettorale nel suo esatto contrario: che necessità c’era e c’è di raccogliere 350 firme quando ne occorrono 80, se non quella, del resto nemmeno negata dal Presidente di uscente, di impedire che altri potessero competere alle elezioni?
Come si concilia tale comportamento con i principi sanciti dall’art. 1 del Codice di Giustizia Sportiva che impone ai tesserati di comportarsi con LEALTA’, CORRETTEZZA E PROBITA’?
Come può candidarsi a rappresentare gli sportivi abruzzesi chi tenta di vincere la partita bucando le gomme al pullman della squadra avversaria evitando persino che arrivi allo stadio?
La norma che vieta di raccogliere più firme di presentazione del necessario è stata posta nei vari sistemi elettorali proprio per la consapevolezza che il candidato uscente, muovendosi dall’interno della struttura istituzionale, può con grande facilità raccogliere un numero abnorme di firme ( se mi telefona a casa il Sindaco e mi chiede la firma come posso negargliela?) e le elezioni sarebbero solo e sempre con la lista uscente (sic!).
Probabilmente il legislatore Federale, nel non prevedere il numero massimo di raccolta delle firme, come detto, confidava sui principi di lealtà e correttezza sopra richiamati, ma evidentemente in Abruzzo tali capisaldi non sono molto praticati.
Abbiamo già un’immagine gravemente compromessa come Regione Abruzzo, per tanti motivi, non si sentiva proprio il bisogno di rimediare una tale squallida figura pure in chi deve governare il calcio ed i giovani che lo praticano.
Le invio un attestato di stima per quello che sta cercando di fare, ma, davvero, non so se augurarle di acquisire le firme in numero sufficiente, io avrei lasciato perdere da un pezzo: anche certi avversari vanno meritati e mi sembra che quelli che si comportano così, non meritano la dignità di una leale sfida elettorale quindi, faccia così, consigli alla F.I.G.C. di studiare un nuovo motto per il calcio in Abruzzo: “Vinca il più furbo!”
Cordiali saluti.
email firmata
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Caro amico, senza ombra di dubbio in federazione e in lega hanno preso atto che l'attuale regolamento calpesta e prevarica tutti i pricipi di democrazia. Bisognerà stabilire sino a che punto l'autonomia delle federazioni possa prevaricare le norme del diritto ordinario. La cosa importante e che ci sarà la competizione elettorale, nonostante quanto da te rilevato, poichè i consensi raccolti dalla mia squadra sono al di là di quelli previsti dal regololamento elettorale.
Nel ringraziarti per il tuo intervento sul mio blog, ti informo che presto tornerò a scrivere sugli argomenti da te evidenziati.
Cordialmente