
Assemblea di Lega, oggi a Milano: i presidenti di serie A parlano di arbitri. Argomento del giorno. Maurizio Zamparini ha fatto da apripista (vedi Spy Calcio del 10 febbraio): sorteggio integrale per venti arbitri di serie A, alle dipendenze della Lega Calcio. Una provocazione respinta dalla Figc e dell'Aia. Ma la battaglia, come detto, è solo all'inizio. Il direttore sportivo del Bari, Giorgio Perinetti, fa capire che la nuova Lega di serie A, "avrà volontà innovative sotto tutti i profili e il ruolo arbitrale è un tema di grande attualità. Quella di Zamparini può essere un'opinione o una provocazione, oppure una cosa anche sensata. Bisogna però parlarne. Certamente una Lega di serie A che nasce nuova vuole tenere tutte le componenti non dico sotto controllo ma vuole farle nascere con una nuova dinamica e nuove iniziative". Spiega ancora Perinetti, dirigente amico di Luciano Moggi: "L'iniziativa di Zamparini comunque tende a rendere tutto trasparente mentre invece c'è il sospetto che il giudizio ci sia comunque ma sommerso".
Il Bari comunque si è detto favorevole al sorteggio integrale. "Elimina tutta quella messe di sospetti che troppo spesso noi dirigenti evidenziamo a turno". L'Inter è contraria: "Il sorteggio integrale - afferma l'ad Ernesto Paolillo- è penalizzante per la categoria degli arbitri e svilente verso il designatore, blocca la crescita degli arbitri ed è assolutamente sbagliato". Adriano Galliani, che guida i club di A, frena: "Oggi non c'è nulla che riguardi gli arbitri, se ne parliamo quello che penso io lo dirò ai presidenti. Siamo l'unico paese che si continua a preoccupare degli arbitri. Fanno il loro lavoro, sbagliano oppure ci azzeccano ma credo che diventi sempre più difficile fare l'arbitro perché mentre l'occhio umano resta sempre quello le telecamere e i mezzi tecnici aumentano. L'arbitro evidentemente a volte sbaglia, una volta non si vedeva e adesso invece sì. Ma secondo me le tecnologie evidenziano errori che sono comunque meno che non passato".
Claudio Lotito fa capire che la nuova Lega proporrà tante novità, "una serie di argomenti fondamentali per il cambiamento totale". Difficile che la rivoluzioni non interessi anche gli arbitri. "Dobbiamo assicurare la certezza del diritto - sostiene il presidente della Lazio senza rispondere direttamente alla domanda se non ritenga da adottare il sorteggio degli arbitri - che non deve essere legata al caso o esporsi a critiche per valutazioni non obiettive". Insomma, nessuno spinge sull'acceleratore come Zamparini, anche se qualcosa si sta muovendo. Maurizio Beretta, presidente della Lega Calcio, al termine della riunione ha spiegato che in futuro si andrà verso la soluzione dei 20 arbitri in serie A. "Questo è l'unico punto fermo, per il resto non si è parlato dei temi degli articoli giornalistici di questi giorni". Ma i vantaggi? "Oggi ci sono 37 arbitri intercambiabili. Nel momento in cui le due Leghe organizzano i rispettivi campionati ci sembra meglio avere un gruppo selezionato per la serie A. Si cerca insomma di alzare l'asticella". Non si è parlato di sorteggio. Ma per Beretta è un'ipotesi percorribile. "Si può discutere laicamente su tante cose, questa è una fase costituente è bene avere una forte apertura al confronto e al dialogo". Ma da Vancouver fa sentire la sua voce Gianni Petrucci, presidente del Coni: "A me non piacciono quelle frasi dei presidenti, quando dicono 'Il calcio siamo noi, le regole le diamo noi'. No, il calcio sono loro come sono tanti altri dirigenti, anche delle più piccole società, che investono in proporzione meno di loro. Ma non sono loro i proprietari del mondo del calcio".
Chiaro che nell'ambiente arbitrale ci sia tensione, preoccupazione: Marcello Nicchi è rimasto più che contento per la ferma presa di posizione di Giancarlo Abete ma ritiene che la Figc debba vigilare con attenzione su certe spinte rivoluzionarie. Gli arbitri non accettano il sorteggio integrale, "sarebbe la morte", e sono pronti a dure battaglie. Qualcuno pensa anche di non scendere in campo: ma al momento è prematuro. Pierluigi Collina pensa invece al suo compleanno, 50 anni, che festeggia sabato: è sereno, ha il contratto sino a fine stagione e va avanti con decisione, di testa sua, senza farsi condizionare da nulla. I suoi 37 arbitri lo seguono. Crescono. Sbagliano ma crescono. Anche se ancora adesso si sentono le conseguenze di quel sorteggio scellerato. Oggi a Roma, si è tenuto il comitato nazionale dell'Aia: al termine, Nicchi e Collina si sono spostati verso via Allegri, sede della Figc. E al presidente federale, Giancarlo Abete, potrebbero aver ribadito il loro pensiero. Non accettano che sia i club a giudicarli, con le ipotesi fantasiose di Zamparini dei voti agli arbitri.
fonte spycalcio
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