giovedì 1 luglio 2010

POST di un lettore


ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Abete: “Grande tristezza, ma abbiamo il dovere e l...":

Davvero un po' povera come analisi per chi ha rimediato la peggiore figura della storia del calcio italiano.
La realtà è che come "accampagnatore" Abete ha vinto un mondiale, ma una volta assunta piena legittimazione politica, da Presidente il bilancio è in grave handicap.
Tornando al mondiale credo che nessuno gli contesti le responsabilità tecniche che sono di Lippi, ma quelle politiche che sono sue e del suo Consiglio.
In primo luogo si è frettolosamente deciso di assecondare il desiderio (comprensibile) di un anziano tecnico che sosteneva di "voler rivivere le bellissime sensazioni del 2006".
Una dirigenza accorta e lungimirante, consapevole delle irripetibili situazioni del 2006, avrebbe ringraziato il mister, organizzato una festa e consegnato una bella targa, niente di più.
Al primo errore la FIGC somma la gravissima gaffe di annunciare la scelta del nuovo CT alla vigilia dell'inizio della più importante competizione mondiale, mettendo in tal modo un macigno sulle potenzialità motivazionali del gruppo: una volta si diceva: "roba da dilettanti".
Credo, tuttavia che sia ingerneroso scaricare tutto solo su Abete, che pure ci ha messo del suo, quando la situazione è figlia di un farriginoso meccanismo elettorale fatto di alchimie e contrappesi che condizionano la composizione del consiglio federale rendendolo la risultante di equilibri spartitori (emblematica in tal senso la presenza del vice presidente vicario Tavecchio, già a mio avviso fuori ruolo nella LND) e non un team di dirigenti di livello mondiale come dovrebbe essere.
Faccio queste critiche con l'amarezza di chi sente la FIGC come una realtà di cui andare orgogliosi nel nostro Paese e soffre nel vedere il presidente Blatter sbeffeggiarla in ogni circostanza senza che nessuno muova un dito.
La FIGC sconta, come la politica, la mancanza di un ricambio, anche generazionale, che rende molti dei suoi dirigenti inadeguati al ruolo.
Abete può anche non dimettersi, ma se non capisce che deve modificare radicalmente la composizione dell'organizzazione federale, soprattutto negli uomini rischia di scivolare sempre più in basso. E noi con lui.
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Caro amico,
condivido in parte quanto da te scritto e ritengo iniquo uno statuto federale che limita e condiziona la politica del presidente. Purtroppo l'unico che aveva la possibilità di cambiarlo era il Commissario dr. Rossi, il quale dopo la nomina ha dimenticato quale era il suo principale compito, ed oggi ne paghiamo le conseguenze.
In vero bisogna ricordare che la nomina di Lippi è stata voluta da tutti stampa in primis, la stessa stampa che non ha trovato la forza o il coraggio di dire , con forza, al C.T. che la squadra allestita non aveva qualità ed era mediocre cosa questa avvertita da tutti e che non sarebbero bastati i Cassano, i Balotelli o altri per dare oltre alla qualità, carattere ed esperienza.
Il timore di essere smentiti da un allenatore che ha vinto tutto ed anche un mondiale ha pietrificato tutti coloro che oggi avanzano le critiche . Troppo facile non credi anche perchè il "flop" è andato oltre l'immaginazione, e quando la nostra Nazionale non riesce a vincere Con Paraguay, Nuova Zelanda e Slovacchia non ritengo che sia un problema solo di qualità. Giudico il giuoco di questo mondiale un pò provinciale dove (in particolare nella prima fase) ha prevalso la fisicità e l'agonismo oltre alla semplice applicazione degli schemi base previsti dal manuale del calcio; qualcuno ha peccato di presunzione pensando che la tattica si potesse applicare indipentemente dalle qualità degli uomini (?)in campo. Forse come ho letto da qualche parte l'errore di Lippi è stato quello di commissariare la nazionale e nessuno (dico nessuno stampa compresa) ha ritenuto di dirgli che lui era solo l'allenatore, purtroppo o per fortuna l'allenatore che ci aveva regalato un mondiale dopo 24 anni.
Personalmente ritengo che Abete abbia le conoscenze, le capacità e le idee per essere un buon presidente, mi auguro che alla luce di quanto è successo trovi anche la forza per attuare il suo programma, non lasciandosi troppo condizionare dalle componenti ,che come da statuto, formano il Consiglio Federale.


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