
Collina costretto a lasciare? A volte ritornano: fra poco più di due settimane, il 6 marzo a Roma, potrebbe andare in porto la "restaurazione" nel mondo degli arbitri. Proprio così: dopo il terremoto di Calciopoli, ecco che Tullio Lanese e i suoi uomini si stanno riaffacciando con forza nell'Aia, associazione italiana arbitri . L'attuale presidente, Cesare Gussoni, ha fatto bene in questi ultimi anni (è stato eletto il 25 novembre 2006) ma non ha alcuna intenzione a ricandidarsi. Perché? Perché non vuole entrare in una lotta di potere, e di poltrone, che non gli appartiene. In pista quindi restano in due: Marcello Nicchi e Matteo Apricena. Nicchi, ex arbitro di Arezzo, non è un nome nuovo: ci aveva provato tre anni fa, ora può contare su una solida cordata di cui fanno parte Alfredino Trentalange (candidato alla presidenza del Settore Tecnico), D'Elia e i Paparesta (padre e figlio, avvelenatissimo quest'ultimo per essere stato fatto fuori da Gussoni e Collina). Secondo candidato: Matteo Apricena, invece, è sbucato a sorpresa. Fiorentino, 50 anni, si è dovuto dimettere dalla carica di designatore della D (lui voleva solo autosospendersi ma Abete non glielo ha consentito). Nella sua cordata c'è Maurizio Mattei, candidato al Settore Tecnico e attuale sostituto di Apricena come designatore della D; ma sopratutto ci sono tantissimi uomini legati all'ex numero 1 degli arbitri, Tullio Lanese. Dal siciliano Ingargiola (esilaranti le sue intercettazioni dopo Reggina-Juventus...), a Lascioli, presidente commissione appello Aia, e all'avvocato Giuseppe Napoli, ex arbitro e legale dello stesso Lanese. L'ex presidente Aia è stato condannato dalla Corte Federale a due anni e sei mesi, pena diminuita dalla Camera di conciliazione ad un solo anno (e già scontata). Ma Lanese è anche rinviato a giudizio a Napoli: ha chiesto il rito abbreviato, come Giraudo ed altri, e aspetta la sentenza verso maggio-giugno di quest'anno. Intanto piazza i suoi uomini nella cordata-Apricena. Con l'ex designatore della D pare ci sia anche Carlo Tavecchio, potentissimo presidente della Lega Dilettanti, mentre si è candidato, per il settore tecnico, Stefano Tedeschi, pupillo di Gigi Agnolin, e che nel dicembre 2005 si dimise da designatore della A-B. Con Apricena, candidato al comitato nazionale dell'Aia, l'organo di governo degli arbitri, inoltre c'è pure Filippo Antonio Capellupo, ex presidente del comitato calabrese. Capellupo è stato deferito alla Commissione disciplinare da Palazzi "per avere stipulato una convenzione - si legge in una nota - con un operatore telefonico (la Wind, ndr) per la fornitura di beni e servizi, senza la preventiva autorizzazione del competente organo federale, nonché per avere violato i principi di correttezza e probità nella fase costitutiva ed esecutiva del rapporto contrattuale instaurato, omettendo di effettuare i doverosi controlli sulla sua pratica attuazione". Risultato? Il processo a Capellupo è stato rinviato al 19 marzo, dopo l'elezione-Aia. Complimenti. Ma poteva candidarsi, pur essendo deferito? Chissà. Intanto, nessuno due rivali fa conoscere un minimo di programma, niente di niente: solo la spartizione di poltrone.
da SPYCALCIO
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