domenica 14 marzo 2010

Arbitri, niente sorteggio Collina per la A, a Braschi la B?


Due designatori, uno per la serie A e uno per la serie B. Due commissioni arbitrali, ma che non saranno alle dipendenze della Lega Calcio (come sperava Zamparini e, forse, qualche altro presidente). Il futuro del calcio è stato discusso e disegnato a Milano, nel summit fra i vertici arbitrali (Marcello Nicchi e Pierluigi Collina) che si è tenuto in Lega Calcio, con la "benedizione" di Giancarlo Abete. Gli arbitri saranno ancora autonomi: risponderanno degli errori ai loro capi. Un esempio, Rizzoli, che pure è il migliore quest'anno, dopo gli sbagli di Udinese-Roma è stato a casa per due mesi: ci ha rimesso 20.000 euro, una cifra non piccola per un arbitro che non guadagna certo come un calciatore. Sarebbe assurdo se a decidere promozioni e retrocessioni dei "fischietti" fossero i presidenti di club. Non solo: provocherebbe l'ira dell'Uefa. Quindi, si andrà avanti così, a meno che qualcuno tenti di modificare lo statuto (non facile: Aia e associazione allenatori si sono già dette contrarie). Ci saranno però gli arbitri di A e di B: da stabilire quanti, perché venti di A non bastano se devono fare anche il quarto uomo (vedi oggi a Livorno dove Gervasoni ha sostituito Romeo, infortunato). Da stabilire il passaggio fra A e B, per non mortificare gli arbitri "cadetti". Bisognerà stare molto attenti. Il designatore di A dovrebbe essere Collina, quello di B Stefano Braschi. E il sorteggio? Non tutti si arrendono ma nella riunione di Milano è stato spiegato, proprio dai vertici arbitrali, che il sorteggio è pericoloso, non tutti gli arbitri sono uguali fra loro (o dei cloni, come sostiene qualcuno) e che all'estero è stato abbandonato (dalla Spagna) anche per le critiche dell'Uefa. A chi ricorda lo scudetto del Verona è stato fatto notare che: a) quando nell'84-'85 i veneti vinsero il titolo erano una supersquadra (Garella, Tricella, Briegel, Fanna, Elkjaer, eccetera) allenata da un superallenatore, Bagnoli, e con un patron, Chiampan, che si svenò o quasi; b) non era affatto un sorteggio integrale (tre arbitri per ogni gara), tanto che il migliore dell'epoca, Paolo Casarin, diresse più volte i veneti. Ma qualcuno, forse per ignoranza o (peggio) malafede, continua a parlare del sorteggio integrale del Verona. Meglio lasciar perdere e allevare due "squadre" di arbitri, il più possibile affidabili. Questo il problema. Questo il compito, non semplice, che avranno Collina e Braschi.

Nessun commento: