sabato 13 marzo 2010

BUFERA LND- COMITATO VENETO: INIBITI GUARDINI e POZZI



ROMA. Il calcio veneto non ha più la testa. Gliel’h a tagliata via di netto la Commissione Disciplinare che ieri a Roma nella sede della Lega Nazionale Dilettanti, ponendo fine a un processo iniziato addirittura a metà gennaio, ha squalificato per due anni il presidente della Figc regionale Giovanni Guardini, in carica dal 2004, e il segretario Maurizio Pozzi.

Altro che «iscrizioni sospette» ai campionati dilettanti. Le iscrizioni, questo dice in pratica la Commissione in ben dieci pagine di motivazioni, erano proprio irregolari e basta. Secondo la Disciplinare difatti 16 società (sulle quasi mille gestite dal Comitato regionale della Figc) hanno effettivamente inviato la documentazione e i relativi pagamenti oltre i termini di scadenza regolamentare. Dunque non solo la Mestrina del «grande accusatore» Primo Marani, che per l’identico ritardo è stata invece esclusa l’e state scorsa dal campionato di Prima categoria. «E Guardini e Pozzi tutto questo lo sapevano», hanno concluso i giudici romani sulla base delle testimonianze raccolte all’interno della stessa Figc veneta, bell’ambientino, indicando nel presidente e nel suo segretario i responsabili dell’illecito.

Chi rischia. Non solo loro, in verità. Nel dispositivo della sentenza, difatti, la Disciplinare ha anche disposto la trasmissione degli atti alla Procura Federale «per l’adozione di eventuali provvedimenti di competenza». Nei confronti di chi? Be’, ovvio: degli altri componenti del consiglio direttivo veneto, ma anche di quei presidenti di società «che appaiono aver violato le disposizioni federali» e secondo le verifiche della Disciplinare hanno iscritto le loro squadre effettivamente in ritardo. La lista è già nota e comprende 16 club fra Promozione (Luparense e Virtus Romano), Prima categoria (Carpanedo, RieseVallà e Summania), Seconda categoria (Due Monti, Grancona, Cadore 1919, Aurora San Nicolò, Deserto, Bottrighe, Monteforte e Stientese) e Terza (Lusiana, Palladiana e Vigardolo). All’epoca del deferimento figurava nella lista anche il Cus Padova che però alla fine è risultato in regola.

Ricorso. Insomma, il processo al pallone veneto non finisce qui. Lo dicono in verità anche il veronese Guardini e il veneziano Pozzi, che hanno già annunciato ricorso alla Corte di Giustizia Federale e (nel caso) anche alla Camera di Conciliazione del Coni. Domani intanto il vice vicario di Guardini, il bellunese Fiorenzo Perotto, ha convocato la riunione del consiglio direttivo. Che faranno a Mestre? Dopo il terremoto di ieri, il rischio di vedere la Figc veneta commissariata, come si sarà capito, è più di un rischio.
(12 marzo 2010)

da La NUOVA
Bufera sul comitato Veneto della Figc che potrebbe essere commissariato. Il presidente regionale, il veronese Giovanni Guardini e il segretario Maurizio Pozzi sono stati inibiti per due anni dall'attività.
Nel mirino della Procura federale sono finiti anche tutti i membri del Consiglio tra cui il vicentino Gianni Sandri.
La "bomba" è scoppiata ieri con la pubblicazione della sentenza della Commissione disciplinare nazionale (l'organismo giudicante del calcio) che ha accolto solo in parte le richieste della Procura (la "pubblica accusa") che voleva uno stop di tre anni.
L'impeachment è iniziato il 13 agosto scorso quando il presidente della società Mestrina 1929 (Prima categoria) denunciava alla Procura federale la mancata iscrizione al campionato in corso, nonostante dicesse di aver ricevuto rassicurazioni in tal senso dal presidente regionale, Giovanni Guardini.
Le indagini della Procura sarebbero partite da qui e, al termine dell'attività ispettiva, sono state rilevate alcune irregolarità e formulate tre accuse nei confronti del presidente Guardini e del segretario Pozzi.
In primo luogo i due sono stati accusati in concorso di aver indotto in errore il Consiglio direttivo nella riunione del 27 luglio scorso facendo ammettere ai campionati numerose squadre che non ne avevano diritto.
In secondo luogo i due avrebbero ostacolato le indagini e ritardato l'invio di documenti alla Procura, oltre ad aver esercitato delle pressioni nei confronti di due dipendenti dell'ufficio contabilità veneto che avrebbero ricevuto anche pressioni affinchè si assumessero le colpe di questo "pasticcio".
In terzo luogo l'accusa imputa a segretario e presidente regionale di aver redatto, nella riunione in cui si discuteva l'ammissione delle squadre al campionato in corso, un verbale fasullo. Nel testo infatti si dice che è stato effettuato un esame di tutte le posizioni e che queste sono risultate regolari, ma questo controllo, ha accertato la Procura, non c'è stato.
Su questo terzo punto la Commissione disciplinare nazionale ha rinviato gli atti alla Procura perchè adotti eventuali provvedimenti anche nei confronti dei membri del consiglio direttivo di cui fa parte anche il delegato vicentino Gianni Sandri.
La sentenza ha riconosciuto colpevoli Guardini e Pozzi per tutte le accuse utilizzando termini durissimi nelle motivazioni della sentenza: si parla di una «Gestione fortemente lesiva del prestigio delle istituzioni federali» e, in riferimento ai deferiti «Responsabilità ... che dimostrano il dolo al quale gli stessi hanno comunemente ispirato le proprie azioni». Ora il comitato veneto rischia il commissariamento, domani mattina a Marghera è in programma una riunione in cui si discuterà proprio la sentenza della Disciplinare nazionale. Potrebbero esserci clamorose conseguenze alla decisione che arriva da Roma
da il GIORNALE DI VICENZA
LA COMMISSIONE HA DISPOSTO LA TRASMISSIONE DEGLI ATTI ALLA PROCURA FEDERALE PER L'ADOZIONE DI EVENTUALI PROVVEDIMENTI DI COMPETENZA SIA NEI CONFRONTI DEI COMPONENTI DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DEL COMITATO VENETO, SIA NEI CONFRONTI DEI PRESIDENTI DELLE SOCIETA'CHE APPAIONO AVER VIOLATO LE DISPOSIZIONI FEDERALI

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