
Commento lasciato sulla posta del blog Davvero un po' povera come analisi per chi ha rimediato la peggiore figura della storia del calcio italiano. La realtà è che come "accampagnatore" Abete ha vinto un mondiale, ma una volta assunta piena legittimazione politica, da Presidente il bilancio è in grave handicap. Tornando al mondiale credo che nessuno gli contesti le responsabilità tecniche che sono di Lippi, ma quelle politiche che sono sue e del suo Consiglio. In primo luogo si è frettolosamente deciso di assecondare il desiderio (comprensibile) di un anziano tecnico che sosteneva di "voler rivivere le bellissime sensazioni del 2006". Una dirigenza accorta e lungimirante, consapevole delle irripetibili situazioni del 2006, avrebbe ringraziato il mister, organizzato una festa e consegnato una bella targa, niente di più. Al primo errore la FIGC somma la gravissima gaffe di annunciare la scelta del nuovo CT alla vigilia dell'inizio della più importante competizione mondiale, mettendo in tal modo un macigno sulle potenzialità motivazionali del gruppo: una volta si diceva: "roba da dilettanti". Credo, tuttavia che sia ingerneroso scaricare tutto solo su Abete, che pure ci ha messo del suo, quando la situazione è figlia di un farriginoso meccanismo elettorale fatto di alchimie e contrappesi che condizionano la composizione del consiglio federale rendendolo la risultante di equilibri spartitori (emblematica in tal senso la presenza del vice presidente vicario Tavecchio, già a mio avviso fuori ruolo nella LND) e non un team di dirigenti di livello mondiale come dovrebbe essere. Faccio queste critiche con l'amarezza di chi sente la FIGC come una realtà di cui andare orgogliosi nel nostro Paese e soffre nel vedere il presidente Blatter sbeffeggiarla in ogni circostanza senza che nessuno muova un dito. La FIGC sconta, come la politica, la mancanza di un ricambio, anche generazionale, che rende molti dei suoi dirigenti inadeguati al ruolo. Abete può anche non dimettersi, ma se non capisce che deve modificare radicalmente la composizione dell'organizzazione federale, soprattutto negli uomini rischia di scivolare sempre più in basso. E noi con lui.
Nessun commento:
Posta un commento