mercoledì 9 febbraio 2011

calcio:Lo dicono tutti: la serie A è mediocre.

E probabilmente tutti - io compreso - spariamo una sentenza superficiale: è una definizione abbastanza velenosa da fare effettivamente comodo. La serie A è mediocre forse per la classifica senza padroni o quasi; mediocre perché non riusciamo a individuare una o più squadre che riescano a dominare senza problemi sulle altre. Discutiamo il Milan primo in classifica, abbiamo discusso fino a ieri l'Inter che nel 2010 - non dieci anni fa - ha vinto tutto il possibile.
Quasi nessuno crede in Napoli, Udinese e Palermo che vengono giudicate a prescidente "provinciali; Roma e Lazio non ne parliamo e così via. Nel giorno in cui però l'Italia gioca in amichevole in Germania, mentre la Francia affronta il Brasile e l'Argentina trova il Portogallo con uno show di grande calcio in cui la serie A non è assolutamente marginale ma protagonista c'è infatti una cosa che non riesco a capire e che contrasta con tutto questo scetticismo preconcetto: perché i tanti club di un campionato mediocre quasi si svuotano quando giocano le nazionali? Facendo un conto veloce vedo che le prime otto squadre della classifica hanno dato sessantuno giocatori alle nazionali per questa tornata di amichevoli. Ecco il dettaglio: Inter 11, Milan 10, Udinese 9, Palermo 8, Napoli e Roma 7, Juve 6, Lazio 3. Mi sembra un numero altissimo.
E se prendessimo in considerazione anche i club dell'altra metà della classifica e ci aggiungessimo magari gli under 21 sfondiamo senza problemi i cento giocatori in nazionale. Circa un quarto di tutti gli attuali calciatori della serie A gioca in una nazionale. Se il campionato italiano - come si dice - fosse così mediocre, non ci sarebbero così tanti giocatori selezionati dai ct di mezzo mondo. Non basta? Andiamo a vedere adesso le prime 12 posizioni della classifica marcatori (fino a 9 gol): troviamo nelle varie nazionali Cavani, Eto'o, Ibrahimovic, Matri, Borriello, Pastore, Pato e Pazzini. Restano fuori per motivi vari 4 italiani, Di Natale, Di Vaio, Quagliarella e Pellissier. In serie A abbiamo dunque uomini gol di alto livello internazionale. E del resto Eto'o e Ibrahimovic hanno avuto anche un recente passato nel campionato spagnolo che comunque definiamo superiore al nostro. O no? Insomma non è smentibile il fatto che la qualità dei giocatori che frequentano la serie A è elevata. Che poi il campionato non ci piaccia, magari per il suo tatticismo esasperato (ma Inter-Roma ne è stata una clamorosa smentita) è un altro discorso. E che i risultati internazionali della nostra selezione e dei nostri club (a eccezione dell'Inter ovviamente) siano stati deludenti in questi anni (tanto da perdere una squadra in Champions) un altro ancora. Abbiamo avuto troppi club che hanno addirittura sacrificato Uefa ed Europa League al campionato, abbiamo fatto errori di programmazione notevoli. Ci mancano sicuramente le punte di eccellenza degli spagnoli Barcellona e Real (Messi, Iniesta, Xavi, Ronaldo etc) ma secondo me i nostri club non hanno poi così tanto di meno di Chelsea, Manchester etc, che pure per convenzione siamo ormai abituati a considerare di un altro pianeta. Ne abbiamo spesso paura ma a un eventuale Rooney oggi il Milan potrebbe contrapporre un Ibra maturato e sicuramente più forte perfino di due anni fa. E ancora: Eto'o vale molto meno di Fernando Torres che è costato 58 milioni ad Abramovich? Se pesassimo i due in gol (9 lo spagnolo, 27 il camerunense) invece che in valore di mercato non credo proprio. No, penso che con gli inglesi possiamo battercela. E poi lo scorso anno l'Inter ha fatto fuori Barcellona e Bayern: non ha vinto per caso. Certo è assolutamente vero che non ci sono calciatori della serie A in nazionali "nuove" come la Spagna campione del mondo e la Germania muticulturale o comunque di riferimento come l'Inghilterra. Però nel Brasile ci sono comunque sei calciatori che giocano da noi (Julio Cesar, Neto, Thiago Silva, Hernanes, Pato e Robinho) e addirittura 8 li troviamo nell'Argentina (Andujar, Zanetti, Cambiasso, Milito, Pastore, Burdisso, Sosa e Lavezzi). Non saranno più i tempi di Maradona e Falcao, ma se la serie A è così malmessa perché tanti giocano da noi? Evidentemente il campionato italiano è meno peggio di ciò che si crede e anzi - questo sì - finisce per essere più che altro una grande scuola per gli stranieri che vi giocano piuttosto che per i nostri azzurri. Certo si può sempre sostenere che Argentina e Brasile ai mondiali non hanno fatto nulla, però che non contino un tubo sarebbe davvero troppo.

Fonte: Repubblica

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