domenica 10 maggio 2009

L'AQUILA: 6 APRILE ORE 3.32 UN BOATO, LA TERRA TREMA -----LA CITTA' E' DISTRUTTA.

Lunedì 6 aprile: Fuggo dalla mia casa in macchina raggiungo la periferia, lì abbraccio la nipotina; cerco di contattare la badante che vive in casa con mia madre, non ci riesco ed allora decido di recarmi in centro, Via S.Andrea. E' buio e non si distingue nulla oltre la luce dell'auto che illumina la strada, arrivo a Porta Napoli, sono circa le 4 di mattina, vengo bloccato da una pattuglia della forestale, non mi fanno passare scendo dall'auto e non vogliono che entri in centro, neanche a piedi, dico loro che devo andare in Via S.Andrea e nonostante il loro alt mi avvio. Sono in ciabatte e pigiama, con una giacca a vento portata via dall'appendi abiti del corridoio di casa. Mi comincio ad accorgere delle case crollate, il viale che porta alla villa comunale è illuminato, giro ed entro in Via Generale Rossi, qui è buio, non incontro nessuno, riesco a scorgere i primi piani dei palazzi che sono scoppiati . Arrivo e vedo alcuni giovani che si disperano e frugano tra le macerie di un palazzo a 5 piani completamente collassato, da quelle macerie a tarda sera i vigili del fuoco portano fuori la studentessa Marta, vedo il palazzo di mia madre in piedi ed entro casa non trovo nessuno ma ci sono molti detriti a terra insieme a tanti mattoni, esco la stra da è buia, per un attimo mi sento smarrito. Decido di andare verso Piazzale Paoli, mentre sento lamenti e grida da dentro le case, lungo la strada scorgo delle ombre, chiamo a viva voce e mi sento rispondere "siamo qui".Le raggiungo di corsa, nel buio, e le trovo bloccate davanti alle macerie di due palazzi crollati all'incrocio di Via Campo di Fossa, ci abbracciamo e trascinando mia madre, di 94 anni, superiamo il cumulo di macerie, stando attenti poiché a destra si era aperta una buca di sei metri sulla strada, con una persona che chiedeva aiuto e ci invitava a buttargli una corda, intervenivano altre persone scampate dai crolli, ed io potevo proseguire, portando mia madre in un luogo sicuro sulla strada della Villa Comunale.
Tornavo a Porta Napoli e prendevo l'auto, discutendo animatamente con la pattuglia che mi voleva impedire di passare con l'auto, passavo di forza e raggiungevo mia madre e la badante, le facevo salire e riscendevo verso Porta Napoli, mi fermavo con la pattuglia e dopo essermi scusato, gli riferivo che c'erano dei palazzi crollati in Via S.Andrea e Via Campo di Fossa, gli stessi per radio allertavano il comando. Raggiungevo Pianola e finalmente eravamo tutti insieme,in seguito mia madre verrà operata al femore. Passiamo la notte, come tanti dentro le macchine, i cellulari non hanno campo,e non abbiamo cognizione della tragedia che si era consumata, sino a quanto le linee telefoniche hanno permesso a degli amici di altre città di telefonarci per raccontare delle immagini dell'Aquila che la televisione stava mandando in tutto il mondo. La prima telefonata che ricevevo era quella di un amico della figc che vedeva le immagini dalla televisione Turca, ed era terrorizzata da quello che stava vedendo. Alle 6, finalmente, riusciva a contattarci anche mia figlia, che vive fuori città per motivi di lavoro, ed anche lei seguiva le immagini televisive, tra pianti e disperazione, non riuscendo a prendere la linea e quindi a sentirci.
Alle prime luci del giorno cominciavamo a vederci nel viso tra i sibili delle sirene e mezzi di soccorso che passavano incessantemente, ci rendevamo conto che la città era stata ferita a morte, e cominciavamo a pensare come sistemarci per i giorni futuri. Decidevamo
di prendere qualche ve
stito e partire per Francavilla a mare dove ho un appartamento,
non ci facevano entrare in casa e dopo aver trovato una sistemazione tutti per lasciamo la città prima di sera. Oggi siamo ancora a Francavilla sempre attoniti ed incredul
i, ma ci stiamo riorganizzando per tornare in quello che è rimasto della nostra città anche se non sarà più la stessa anche quando sarà ricostruita.
Ecco ho trovato anche la forza di tornare indietro con la memoria e far ripartire il blog, non è s
tato facile ma è come se mi fossi tolto un peso.


dal sito L'Aquila Nuova rubrica "Rendetevi conto"


http://www.laquilanuova.org/?page_id=2.