giovedì 29 aprile 2010

Abete, fra Euro 2016 e Prandelli Beretta, fra record e timori



Maggio è il mese delle grandi decisioni: prima del 20 il Coni sceglie fra Roma e Venezia la città candidata per le Olimpiadi 2020 (vedi Spy Calcio del 26 aprile), il 28 Maggio: l'Uefa sceglie fra Italia, Francia e Turchia la Nazione che dovrà ospitare gli Europei del 2016, mentre sempre entro maggio il presidente della Figc, Giancarlo Abete, deve scegliere l'erede di Marcello Lippi come ct azzurro. Un mese di fuoco, come si vede. Oggi l'ispezione Coni ha riguardato Roma, dopo essere stata ieri a Venezia: un incontro tecnico per esplorare il dossier, per capire pregi e lacune. Ora i voti della commissione di valutazione, con Roma che resta nettamente favorita. Intanto Giancarlo Abete si è sottoposto ad un massacrante tour europeo (auto-treno-aereo) per presentare ai tredici membri Uefa, quelli che voteranno, il dossier italiano. Abete è stato in Germania, Danimarca, Ucraina, Israele, ecc. accompagnato dal project manager di Euro 2016, Michele Uva, e dal "ministro degli esteri" della Figc, Sergio Di Cesare, mentre il direttore generale, Antonello Valentini, è rimasto a Roma, a presidiare il Palazzo. Giovedì Abete tornerà in Italia: il dossier italiano piace, i costi sono ridotti (solo 750 milioni di euro) rispetto ai rivali ma c'è il timore forte che la Francia sia un avversario (quasi) imbattibile. Anche perché lì è sceso in campo il governo Sarkozy, mentre da noi la legge sugli stadi è un anno ormai che è ferma fra Senato e Camera. In settimana il sottosegretario Rocco Crimi spera di incontrare i capigruppi della Camera per capire se si può mettere a calendario la legge alla VII commissione, quella cultura e sport. Ma la agitazioni politiche di questi giorni certo non aiutano e senza legge l'Italia ha poche chance. Passaggio cruciale il prossimo sei
maggio, quando è previsto un dibattito con l'Uefa a Nyon, poi il 14 verranno ufficializzate sul sito Uefa le decisioni tecniche sui tre dossier. Quelle politiche, come detto, solo il 28, a Ginevra. Votano solo in tredici, e questo è un problema non da poco. Abete ha fatto la sua parte, il governo no. Sarebbe assurdo rititarsi adesso: se perderemo, sappiamo il perché. Sul tema stadi è intervenuto oggi anche Gianni Petrucci, numero 1 dello sport italiano: ''Per gli stadi di proprietà, sono contento se la legge va avanti - ha spiegato ai microfoni di Sky Sport 24 -, ma non basta. Guardate le società inglesi, hanno sì gli stadi, ma anche i debiti di proprietà. Se i club e la Lega non si metteranno insieme per creare ulteriori risorse, gli impianti non risolveranno da soli tutti i problemi del calcio''. Di questo è convinto più che mai il presidente della Lega Calcio, Maurizio Beretta: ''Dobbiamo creare un prodotto-calcio sempre più attraente e credibile e sicuro, ma credo che siamo davvero sulla buona strada. C'è un grosso incremento di spettatori nel finale di stagione (verrà superata abbondantemente quota 9 milioni, nrd) e per il futuro siamo riusciti ad avere un contratto tv con un aumento del trenta per cento che di questi tempi credo non sia poco''. E' vero: c'è un risveglio, le società si stanno mettendo (piano piano) in regola con la tessera del tifoso, anche se la vivono ancora-tranne eccezioni-come un'imposizione del Viminale. Ma a maggio c'è il rischio che il tribunale di Milano faccia saltare l'accordo per i diriitti tv collettivi, imponendo la sospensiva. Sarebbe un danno enorme e metterebbe addirittura a rischio l'inizio della prossima stagione calcistica perché la Lega dovrebbe rifare il bando d'asta e i tempi sono strettissimi. ''Noi abbiamo rispettato in pieno la legge Melandri e le direttive Antritrust'', dicono da Milano. Ma Crispino, ideatore di Conto tv, che ha fatto ricorso non molla. Entro maggio anche questa delicatissima sentenza. Ultima decisione: il ct azzurro. Tutto dipende da Cesare Prandelli. Abete lo sta aspettando.

Fonte spycalcio

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giovedì 15 aprile 2010

MARCELLO LIPPI A COVERCIANO AL CORSO UEFA PER “COACH EDUCATORS”


FIRENZE, 14 aprile 2010 – Marcello Lippi è intervenuto oggi ai lavori del 18° corso Uefa per formatori di allenatori organizzato dalla stessa Uefa in collaborazione con la Federazione Italiana Giuoco Calcio ed il Settore tecnico al quale prendono parte 140 tecnici in rappresentanza di 53 nazioni.

Il commissario tecnico degli azzurri ha parlato delle proprie esperienze ed ha risposto alle numerose domande dei corsisti; insieme a lui sono saliti in cattedra altri due tecnici con alle spalle una lunga e prestigiosa carriera: lo svedese Lars Lagerback, ex ct della Svezia ed attuale ct della Nigeria, e l’inglese Howard Wilkinson, ex ct dell’Inghilterra.


fonte Settore tecnico

martedì 13 aprile 2010

INAUGURATO A COVERCIANO IL 18° CORSO UEFA PER “COACH EDUCATORS”



FIRENZE, 12 aprile 2010 – Si è aperto oggi a Coverciano, e proseguirà sino al 16 aprile, il 18° corso Uefa per formatori di allenatori organizzato dalla stessa Uefa in collaborazione con la Federazione Italiana Giuoco Calcio ed il Settore Tecnico; vi prendono parte circa 160 tecnici in rappresentanza di 53 nazioni.

Interverranno ai lavori numerosi relatori autorevoli fra i quali: Andy Roxburgh, direttore tecnico dell’Uefa; Frank Ludolph, presidente del Settore formativo dell’Uefa; Paulo Sousa, allenatore del Fc Swansea City; Gérard Houllier, direttore tecnico della Federazione francese; Packie Bonner, direttore tecnico della Federazione irlandese; Ginés Meléndez Sotos e Frank Wormuth, rispettivamente direttore della Scuola allenatori della Federazione spagnola e di quella tedesca.

Dopo il saluto videotrasmesso del presidente federale Giancarlo Abete, impegnato a Roma con la delegazione Uefa in visita per una verifica sulla candidatura dell’Italia per gli Europei 2016, il vicepresidente del Settore Tecnico Antonio Papponetti ha portato, anche a nome del presidente Azeglio Vicini, i saluti del Settore rappresentato nell'occasione anche dal segretario Paolo Piani.

L’apertura dei lavori è stata fatta, invece, dal direttore tecnico dell’Uefa Andy Roxburgh e dal responsabile dei Servizi formativi dell’Uefa Frank Ludolph.

Nelle foto: L'inaugurazione del corso da parte di Andy Roxburgh; il saluto del Settore tecnico Figc portato dal vicepresidente Antonio Papponetti; un'immagine dei partecipanti al corso durante la seduta inaugurale nell'Aula magna del Centro tecnico federale di Coverciano.

Fonte Settore Tecnico

lunedì 5 aprile 2010

Calciopoli, i nuovi veleni- seconda parte


Stefano Palazzi, superprocuratore Figc, è un magistrato (militare) vecchia maniera, di quelli che parlano coi fatti più che con le parole, ed è una cosa positiva di questi tempi: martedì, passate le vacanze di Pasqua, sarà a Roma, a due passi dalla Figc dove c'è la nuova sede della procura federale. Riunirà i suoi collaboratori più stretti e deciderà cosa fare: Bobo Vieri che chiede di cancellare lo scudetto 2006 all'Inter, gli avvocati di Luciano Moggi che chiedono di riaprire il processo sportivo alla luce delle nuove intercettazioni che stanno venendo a galla e che coinvolgono (almeno nelle chiacchiere, per gli eventuali reati si vedrà) anche l'Inter e di nuovo il Milan con Meani. Palazzi deciderà cosa fare: probabile l'apertura di nuovi fascicoli, aspettando però di avere materiale dalla procura di Napoli, con la quale collabora da anni, e di capire se per certi (eventuali) reati c'è la prescrizione. Le nuove intercettazioni hanno riaperto il fronte di Calciopoli: si scopre che Moratti parlava con Bergamo (cosa che in passato era stata smentita dagli investigatori), si scopre che delle 150.000 intercettazioni (costate 12 euro l'una?) moltissime sono state tenute nascoste e chissà perché ("irrilevanti", secondo il pm Beatrice), si scopre che a Cellino non è simpatico per niente Collina (almeno quando arbitrava, adesso chissà...), che Bergamo si raccomanda a Galliani perché si sente "molto solo", che Facchetti telefonava sovente al designatore ("più di altri"), che Miani minacciava (scherzosamente) di "tagliare la testa" al povero Trefoloni che si è salvato da Calciopoli, che Del Piero rivuole i due scudetti tolti alla Juve, eccetera eccetera. Ci sono altri fronti aperti, come detto: Vieri ha chiesto di revocare lo scudetto 2006 assegnato (da Guido Rossi) all'Inter, lo stesso Vieri chiede milioni di danni alla Telecom/Pirelli per essere stato spiato e la stessa cosa faranno De Santis (ricordate il Dossier Ladroni?), Bergamo, Moggi e altri ancora. Si scopre che i veleni del 2005 sono quelli del 2010, se non peggio, e chissà mai quando (e se) finiranno. Il 13 aprile intanto appuntamento a Napoli, ancora con Auricchio, gli avvocati e le intercettazzioni nuove, che escono a rate in questi giorni. Sul fronte sportivo si vedrà che decide Palazzi. Il 16 gennaio 2009, Giancarlo Abete, n.1 della Figc, aveva detto alla Gazzetta: "La giustizia sportiva opera su comportamenti e situazioni che nulla hanno a che fare col processo penale. Ci sono fatti incontrovertibili che si sono verificati e che bastano e avanzano per giustificare le sentenze sportive. Nessuna revisione, quindi". Così la pensava, e conoscendolo credo che la pensi ancora allo stesso modo. Ma certo questi veleni stanno guastando un finale di stagione storico, con tre squadre che lottano per lo scudetto e l'Inter che martedì a Mosca rappresenta tutto il calcio italiano in Champions (sì, è una squadra italiana: si rassegni Lippi...). Un calcio che sta andando verso la recessione, con la Germania che sta per sorpassarci. Un calcio mai in pace con se stesso. Ma certo, in quegli anni, quanto parlavano e quanto brigavano...

Fonte Spy calcio