martedì 21 dicembre 2010

ENZO BEARZOT e LE BANDIERE CHE CI LASCIANO


La prima volta che ho incontrato Enzo Bearzot era il 22 Gennaio del 2002 dopo la sua nomina a Presidente del Settore Tecnico e la mia a Presidente del Settore Giovanile e Scolastico, in seguito ho avuto il privilegio di essergli accanto nel tavolo delle riunioni del consiglio federale e nella riunioni del comitato esecutivo del Settore Tecnico alle quali prendevo parte in rappresentanza del Settore Giovanile da me presieduto. Ricordo che essergli vicino suscitava in me emozione, grande soggezione e senso di rispetto, in questi giorni tutti hanno speso belle parole, tutte giuste e dovute, da parte mia voglio ricordarlo come l'uomo che amava il suo lavoro ma soprattutto amava il calcio e ne rappresentava i veri valori che oggi l'esasperazione del "business" sta cambiando. Ricordo che durante una riunione del comitato esecutivo si discuteva tra i rappresentanti delle componenti su un problema di tipo burocratico e lui si innervosi, si alzo e usci dalla sala e fui io a corrergli dietro per scusarmi per gli altri e riportarlo al tavolo della riunione. Una volta qualcuno gli ricordò della frase detta da Antonio Matarrese, allora presidente della lega di A e B, che minacciava di prenderlo a calci quando la nostra Nazionale rischiava l'esclusione dal quel mondiale di Spagna,poi vinto e lui pur provocato parlava di altro.
Infine ritengo che tute le volte che ci ricorderemo di lui dovremo pensare ai valori del calcio e contribuire a riportare tutto alle giuste dimensioni.
Ciaò Enzo.